AUDIO – SCRITTURA SALERNO
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Conferenza SALERNO: parte 1°
Un ringraziamento lo devo fare anche io all’organizzazione, alla Target, al laboratorio Di Mari ma soprattutto all’amica De Zeo.
Mi è stato dato il compito di presentare il dot. Veltri, che non avrebbe bisogno di presentazione, visto che è famoso in Italia ed all’estero per i suoi lavori, i suoi studi sulla disgiunzione palatale, prof. a c. presso la Clinica Maxillo-Facciale della Università degli Studi di Parma, prof. a c. presso la Clinica Odontoiatrica dell’Università degli studi di Milano, Dirigente medico degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano , consulente presso la Clinica Odontoiatrica dell’Ospedale SAN PAOLO di Milano e tutti ricordiamo i suoi studi, le sue pubblicazioni sulle espansioni palatali,
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soprattutto il trattato sulla Filosofia Diagnostica e Terapeutica del Tracciato Cefalometrico secondo Ricketts.
Oggi ci parlerà di un argomento molto interessante, un nuovo dispositivo ORTHODONTICO, un dispositivo da lui brevettato: la BABY R. E. P., usi, applicazioni e tutto quello che ci può interessare su questo discorso del nuovo espansore BABY R. E . P. Io non vorrei dire di più perché comunque conoscete bene il Veltri , quindi lascio a lui la parola, buon lavoro e buon proseguimento.
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Relazione prof. a c. VELTRI:
Colleghi buongiorno. Un ringraziamento a tutti coloro che si sono prodigati per la realizzazione di questo incontro, quindi grazie alla Target, nella persona di Carlo Soldi, e grazie agli organizzatori, alla De Zeo e a tutti i colleghi partecipanti a questo incontro. La relazione di questa mattina è una tematica che risale dal 1982 in poi. Abbiamo apportato un’evoluzione ed una trasformazione, sia dal punto di vista tecnico che biomeccanico, a questa nuova tecnica espansiva del palato.

L’argomento di oggi è molto vasto, parleremo di espansione palatale rapida e/o lenta in età prescolare, scolare e adulta.Con l’applicazione della Baby R.E.P. , nuovo espansore brevettato Veltri, possiamo intervenire precocemente su piccoli pazienti in età prescolare , scolare e adulta.
Oggi presenteremo molteplici casi clinici di espansione rapida palatale su solo 2 elementi dentali a partire da bambini di due anni e nove mesi, per passare poi all’età scolare tra i 6 e i 12/14 anni ed in fine all’età adulta, in soggetti praticamente non più in fase di crescita differenziale Cranio-Maxillo-Facciale

si è ritenuto, fino a poco tempo fa, che non si potesse intervenire negli adulti e invece vi farò vedere una serie infinita di casi clinici dove, cambiando il protocollo clinico-terapeutico-applicativo di questo espansore rapido/lento, possiamo intervenire egualmente sui soggetti adulti ottenendo anche in questi casi i risultati desiderati.
Parliamo di espansione rapida / lenta del palato a 360° anche perché parliamo, con l’aggiunta di nuove apparecchiature da me messe a punto e brevettato, di espansione non soltanto in senso TRASVERSALE del mascellare superiore ma anche e soprattutto in senso SAGITTALE ed in senso ROTATORIO.
Diciamo quindi che possiamo lavorare nelle tre dimensioni dello spazio.

Queste sono le tematiche di cui ci occuperemo oggi.
Molto probabilmente, oltre che trattare le espansioni trasversali , non so se riusciamo a trattare anche le espansioni sagittali e le rotatoria poichè abbiamo in quell’hard disk più di mille diapositive, ma se cerchiamo di andare più velocemente possibile può darsi che almeno tratteremo le trasversali e forse anche le sagittali .

Ora parliamo di Rapida e/o Lenta Espansione – Maxillare Trasversale.

Vediamo la foto del palato di un piccolo paziente di 2 anni e 9 mesi, sottoposto ad espansione trasversale rapida del palato, espansore con ancoraggio su solo due elementi dentali, quali i quarti decidui, al fine di correggere, il più precocemente possibile, la riduzione del diametro trasverso del mascellare superiore.

Quindi parliamo di Rapida e/o Lenta Espansione – Maxillare – Trasversale in età prescolare – scolare e adulta

Il punto di divisione tra un’espansione rapida ed una cosiddetta espansione lenta è il momento in cui la sutura mediana palatina passa dallo stato di sincondrosi in sinfibrosi, passaggio che si realizza intorno ai 14 anni nel maschio e all’ inizio del menarca nel sesso femminile.Quindi, noi fino ai 14 anni possiamo senz’altro applicare il protocollo clinico-terapeutico di espansione rapida del palato, mentre oltre questa età potremmo trovarci di
fronte ad una sutura mediana palatina in stato di sinfibrosi, allora cambiamo il protocollo clinico. Non è che non si può più fare un’espansione del palato ma si deve certamente fare, solo e soltanto se si applica il nuovo protocollo clinico terapeutico applicativo lento, che ci da gli stessi risultati biomeccanici dell’ espansione rapida.

Logicamente, non esiste una data di scadenza netta, chiara del momento in cui la sincondrosi passa in sinfibrosi , È presente un momento di « borderline » in cui noi non sappiamo se, intorno ai 14/15 anni, possiamo applicare subito un protocollo di espansione rapida o dobbiamo applicare un protocollo di espansione lenta. Anche in questo caso non c’è nessun problema perché noi possiamo – in questi casi borderline – iniziare con un protocollo di espansione rapida e se in terza/quarta giornata, all’esame obiettivo , osserviamo che tra i due incisivi centrali superiori è presenta un diastema inter-incisivo, ciò vuol dire che si è ottenuta la separazione dalla sutura mediana palatina, oppure, con l’ausilio di una RX occlusale del palato, sempre per controllare la presenza della diastasi della sutura mediana palatina, allora si può, in entrambi i casi, procedere con il protocollo di espansione rapida.

Se invece la sutura mediana palatina è in sinfibrosi , allora si deve cambiare il protocollo clinico terapeutico applicativo da rapido a lento, e con lo stesso apparecchio otteniamo , in tempi più lunghi ma con gli stessi risultati di una espansione rapida, egualmente un aumento del diametro trasverso del mascellare superiore. Quindi nell’età adulta, in caso di sinfibrosi , noi procediamo con il nuovo protocollo clinico terapeutico di espansione lenta.

Devo fare un riepilogo sulla storia dell’espansione rapida del palato « Type Veltri dal 1982 ad oggi ». Solamente se riusciamo a capire quale è l’evoluzione di questa tecnica allora riusciamo a capire qual è la reale filosofia oggi della nuova espansione rapida e/o lenta del palato. È importante questo percorso storico perché questa espansione che io faccio oggi principalmente su due elementi dentali decidui e/o definitivi, non è ancora completamente condivisa. Diciamo che la maggior parte, se non quasi la totalità, dei lavori scientifici presenti in campo internazionale, parlano e/o scrivono molto poco ancora di questa nuova applicazione su solo due elementi dentali credendo, come riportato sul libro di Profit, che per ottenere un’espansione rapida del palato bisogna estendere l’apparecchio su più elementi dentali possibili, se sono sei al posto di due ancora meglio, e se si potessero coinvolgere i denti di parenti,

e amici per un maggiore e più sicuro ancoraggio, certamente sarebbero più tranquilli. Io sono invece fermamente convinto e ho cercato di dimostrare scientificamente e sotto il profilo della biomeccanica che invece è giusto il contrario, cioè non è assolutamente vero che il coinvolgimento di più elementi dentali quale pilastri per poter ottenere con maggiore sicurezza un’espansione rapida è invece completamente il contrario: meno denti noi coinvolgiamo nell’espansione rapida e maggiore è la certezza della diastasi della sutura mediana palatina. Questa mia filosofia scientifica mi ha messo un po’ in contrasto con il mondo scientifico che ancora oggi non ha digerito la filosofia dell’applicazione su soli due elementi dentali.

Partiamo dal 1860, più di 140 anni fa, da quando si sono avute le prime diatribe, i primi scontri in America sull’espansione rapida del palato al tempo di Angel tra chi era e chi non era favorevole all’espansione palatale.
Poi nel 1896, quando c’è stata la scoperta dei raggi X con i quali s’è potuto dimostrare che la diastasi della sutura mediana palatina, dopo espansione, era certa e di conseguenza questa polemica si era attutita. Nel 1956 Biederman mise a punto il suo primo espansore con ancoraggio su 4 elementi dentali, i sesti e i quarti definitivi e che viene tuttora ampiamente usato. Nel 1982 misi a punto il mio primo espansore su solo due elementi dentali 16 e 26.
Nel 1992 , dopo 10 anni, ho usato l’espansore sui quinti decidui e nel 1996 ho usato l’espansore sui quarti decidui in modo da ottenere – e vedremo più avanti il perché e l’importanza di ciò – un’espansione rapida del palato in età prescolare e scolare. Nel 2006 misi appunto il new Baby R.E.P. brevettato

L’espansione su quattro elementi definitivi evidentemente ci fa perdere del tempo prezioso perché, nel momento in cui noi dobbiamo aspettare l’eruzione di quattro elementi definitivi per attivare l’espansore su 16 .14 ; 24 . 26 , la quasi totalità delle suture nasali e paramaxillari sono già in sinfibrosi per cui non rispondono più all’effetto piezoelettrico, quale partner di crescita cranio-maxillo-facciale. Quindi la grande importanza di questa applicazione dell’espansore su denti decidui in età prescolare e scolare ci dà la possibilità di intervenire precocemente su queste patologie di riduzione del piano trasverso stimolando tutte le suture para maxillari e quindi mettendo in essere tutti quei meccanismi che determinano la crescita o meglio i differenziali di crescita cranio –maxillo –facciale.
Nel 1982 applicai il primo espansore rapido su solo due elementi dentali ( 16 e 26 ), e come tutte le grandi scoperte in medicina non fu un atto di genialità da parte mia, anche perché più che la genialità ho avuto la possibilità, anzi la fortuna, di lavorare in clinica odontoiatrica dove vedevo e vedo regolarmente circa 40 bambini al giorno e così ho potuto accumulare una grande esperienza che mi ha fatto di volta in volta pensare, perfezionare, e meditare.
Quindi, non è che chissà da dove sono venuto, ma è solo l’esperienza diretta, la grande esperienza diretta sui pazienti che mi ha portato a questa serie di osservazioni.

Prima del 1982, noi adoperavamo il classico espansore di Biederman su quattro elementi dentali. Ricordo che le bande le preparavamo direttamente noi avvolgendo le fascette intorno ai quarti ed ai sesti e si saldavano con l’ausilio di una puntatrice americana, poi si prendevano le impronte e si inviavano al laboratorio. Era difficile il parallelismo tra i quattro elementi dentali, non c’erano i brackets per cui costruivamo le bande per ogni singolo elemento dentale; era difficile la cementazione delle bande e mi rendevo conto che molti espansori si sce-mentavano, anche perché ai tempi non esisteva il vetro-ionomero.

Tra i pazienti in terapia con R.E.P. , avevo notato che molti pazienti venivano al controllo con le bande dei quarti sfilate dagli elementi dentali, mentre le bande dei sesti erano regolarmente cementate. Nello stesso tempo avevo notato che tra gli incisivi centrali superiori era presente un regolare diastema. Il primo, il secondo il terzo caso e così mi chiesi : “Vuoi vedere che queste due bande sui quarti definitivi non servono a niente?”. Eseguii delle RX occlusali del palato su alcuni pazienti ai quali si erano sfilate le bande dei quarti e così constatai che in questi pazienti era presente la diastasi della sutura mediante palatina.
Così nel 1982 realizzai il mio primo espansore da applicare solamente su due elementi dentali e, con una serie di controlli radiografici del palato, mettevamo in evidenza la diastasi della sutura mediante palatina e ulteriori controlli a mezzo delle teleradiografie in postero-anteriore dove si vedeva il distacco completo dei processi palatini dal vomere, che sono la manifestazione più chiara ed evidente che effettivamente abbiamo avuto una espansione generosa a tutti i livelli per cui mi sono convinto che effettivamente questa era la strada da seguire.

Questa è una delle prime espansioni su quattro elementi dentali 16 – 14 ; 24 – 26 con l’espansore di Biederman e una espansione di circa 8 mm. Notiamo la presenza di 17 e 27 il che vuol dire che questo soggetto era in un momento di Borderline tra sincondrosi e sinfibrosi

Nel 1982 ho iniziato le espansioni solo su due elementi dentali.

Questo è il primo espansore Veltri, uno dei primi espansori ai quali avevo aggiunto questi due braccetti credendo che ci volesse un maggiore appoggio su altri elementi dentali per ottenere la diastasi della sutura mediana palatina.
Sbagliavo completamente, in primis perché si riduce la forza per ottenere una maggiore zona di Ialinizzazione, poi mi davano dei problemi con il cibo, specialmente il prosciutto che si avvolgeva in questi braccetti e quando se lo
toglievano si tiravano giù anche l’espansore. Quindi, già dopo pochi mesi dalla sua applicazione, tolsi questi braccetti e l’espansore fu realizzato con solo due elementi dentali senza la possibilità di poggiarsi su altri elementi dentali. Braccetti che ancora oggi vengono erroneamente applicati sull’espansore.

A dx vediamo il classico espansore palatale di Biederman portante una vite centrale con quattro bande su quattro elementi dentali ( 1.6 – 1.4 + 2.4 – 2.6 ) e una RX occlusale del palato con l’espansore di Biederman. A sx invece vediamo il primo espansore Veltri che presenta una vite centrale con solo due bande su solo due elementi dentali ( 1.6 e 2.6 ) presentato per la prima volta al mondo.

Queste sono le prime RX occlusali del palato a confronto tra: Biederman / Veltri:
1) nella prima rx occlusale si vede un espansore di Biederman a 4 bande del 1983
2) Nella seconda RX si vede è il primo espansore Veltri a due bande del 1983 non ancora attivato.
3) Nella terza RX si vede l’espansore Veltri attivato di circa 7 mm. dove si vede con chiarezza la diastasi della sutura mediana palatina.
Questa è la prova chiara ed evidente che con solo due elementi dentali 1.6 ; 2.6 si ottiene la diastasi della sutura mediana palatina in soggetto in fase di crescita.

Questo è uno dei primi casi di espansione maxillare del 1983 su solo due elementi dentali 1.6 ; 2.6 Paziente di anni 14 con notevole riduzione del diametro trasverso del palato dov’è stato applicato l’espansore Veltri e attivato di 9 mm. All’esame obiettivo vediamo un ampio diastema inter-incisivo che ci dice chiaramente che abbiamo ottenuto la diastasi della sutura mediana palatina.

Questa RX TELE CRANIO P.A. , proprio per dare certezza scientifica a quanto io avevo percepito, cominciai a fare controlli tele-radio-grafici in posizione postero-anteriore. In questa RX si vede chiaramente come in questa zona s’è avuto il distacco del processo palatino del vomere e , con una serie di esami in altri pazienti, abbiamo visto che questo distacco può essere monolaterale , come in questo caso, oppure bilaterale. Un distacco bilaterale dei processi palatini dal setto nasale è la cosa migliore perché non si nota nessuna deviazione del setto nasale, quando invece è monolaterale si potrebbe avere una lieve latero-deviazione del setto nasale, che però nell’ambito di 40 giorni scompare completamente perché si riforma di nuovo un ponte osseo.
Inoltre gli stessi atti di inspirazione ed espirazione sono dei partner di crescita per la maxillo-facciale, quindi bastano solo queste correnti respiratorie a rimettere in asse i processi palatini .
